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giovedì 31 marzo 2016

Intervista con ANDREA FACCIOLI e STEFANO ROVEDA (Å)


























Qual è lo stato attuale del progetto Å ? Provate regolarmente?
Stefano: E’ un progetto vivo ma attualmente in sedimentazione, non esistono prove regolari.

Mi avete detto  che avete un disco in gestazione da sette anni, non avete mai pensato di auto-produrlo? I brani si sono modificati nel frattempo?

Stefano: Avendo pronta una grafica meravigliosa ed una etichetta alle spalle non ci è mai venuto in mente di auto produrre il disco. Sicuramente oggi i brani sarebbero diversi essendo noi individui diversi.

Andrea: Sarebbe praticamente quasi tutto pronto, dovrebbe essere solo pubblicato, ma sono tempi difficili per band ed etichette.













Mi raccontate la formazione musicale e le attività dei tre musicisti coinvolti? Mi sembra di aver capito che la vs. vita si muova tra Trento e Verona cosa mi dite della scena musicale dell’area?

Stefano: Sono un musicista classico, questa è la mia professione, la scena trentina non è al momento entusiasmante.

Andrea: Io e Paolo (che ora ha abbandonato il gruppo) , siamo di Verona. Qui c’è sempre qualcosa in movimento alla fine. I locali sono sempre meno e si fa sempre piu fatica a suonare, soprattutto se proponi un certo genere. Io da qualche anno sono coinvolto come musicista in diversi progetti, Cisco e Le Luci Della Centrale Elettrica, per esempio, ed il mio progetto strumentale e solista Cabeki. Anche per questi ns. impegni gli Å hanno perso un po’ la nostra attenzione. Ma sulla carta esistiamo ancora.









Come vi ponete dopo 9 anni rispetto al vs. primo ed unico disco? Avete nel frattempo registrato del nuovo materiale?

Stefano: Abbiamo tutto il materiale del secondo disco ed il materiale scartato. Il primo disco è frutto di un momento in cui le energie erano ad un punto molto alto ma il materiale del secondo forse è piu interessante e maturo.


Io vi ho visto in occasione del concerto di Tony Conrad a Milano. Considerando che i Faust sono uno dei vs. gruppi preferiti vi ha fatto piacere incontrare e suonare con Tony?

Stefano: L’hai anticipato tu come non entusiasmarsi al fianco di una leggenda.
Andrea: Poi è un personaggio divertente e disponibile. Con noi si pose in modo naturale e coinvolto… sembravamo veramente una nuova band. In piu con noi c’era l’amico batterista Andrea Belfi, il che ha impreziosito il tutto notevolmente.

Considerando che uno di voi è di formazione classica, come nascono i vs. pezzi ? Da improvvisazioni o sulla carta?

Stefano: Nascono dal confronto verbale, dal proporsi un’idea ed uno scenario, dall’ascoltarsi ma non c’è nulla di scritto.







Recentemente sono nati in Italia molti gruppi cosiddetti “psichedelici” che si rifanno al krautrock degli anni 70’ vi sentite affini a loro o pensate che il vs. percorso sia molto diverso?

Stefano: Personalmente penso che il nostro percorso sia stato diverso ma con ciò non necessariamente migliore.
Andrea: Diciamo che noi non ci siamo mai detti “ facciamola alla Can o alla Faust”, il nostro è sempre stato un approccio creativo non di maniera.


In un periodo in cui è molto difficile organizzare delle date come va la vs. attività concertistica?

Stefano: Personalmente mi muovo ultimamente solo con la musica classica e antica ed essendo musica accettata dalle istituzioni e dalla società gode di un certo seguito e di un certo numero di concerti.
Andrea: Come dicevo prima potrebbe andare peggio, si fa fatica ma ci si muove e c’è sempre un interesse di base , sia da parte di chi organizza sia di chi ascolta.









C’è qualche musicista nel mondo o in Italia con cui siete in contatto oltre a l’ottimo Xavier?

Andrea: di musicisti ne conosci sempre molti e anche molto bravi ed interessanti. E’ il bello del nostro lavoro.








Quale sarebbe il vs. desiderio piu grande per il futuro del vs. gruppo?

Stefano: Sicuramente fare uscire il disco, e di conseguenza promuoverlo adeguatamente.

Volete dire qualcosa sul vostro pezzo “Primo”  della compilation OOS3?

Stefano: Un ottimo pezzo noise-pop (scherzo)

Andrea: E nato da una impro di me e Stefano poi arrangiata in corso d’opera con l’aggiunta di batterie suonate da entrambi in contemporanea e  loop noise/orchestrali. Molto divertente ma intenso.

Sito di Andrea Faccioli

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