Il vostro nome Ottone Pesante da l’idea di qualcosa di
impattante come un pugno allo stomaco, è quello che volevate ottenere quando lo
avete pensato?
Il nome nasce prima di tutto per spiegare quello che
facciamo: “metallo pesante” suonato con strumenti ad ottone e indica di
conseguenza il genere. Si sposa benissimo con la definizione che ne hai dato
nella domanda!!
Come vi ho già detto penso che la vostra musica abbia un
migliore impatto dal vivo che in studio non avete ancora pensato di pubblicare
un concerto live?
Al momento no, siamo appena agli inizi
Come nasce Ottone Pesante e da che esperienze vengono i
musicisti che compongono il gruppo?
Ottone Pesante nasce un paio d'anni fa, anzi di più.
Ufficialmente siamo partiti il 1 novembre 2015 con l'uscita dell'EP omonimo.
Come musicisti proveniamo dalle esperienze più disparate, ne
cito alcune in ordine casuale:
Junkfood, Calibro 35, Komara, Meteor, Mr.Gangster, Esecutori
di Metallo su Carta, Nero Capra.
Ho visto che avete un intensa attività live come riuscite ad
organizzare cosi tante date avete qualcuno che vi aiuta o fatte tutto da soli?
Per il momento facciamo tutto da soli, un po' per necessità
(non abbiamo trovato nessuno disposto a darci una mano) e un po' perchè,
confrontandoci con colleghi di altri gruppi, ci è sembrato di capire che chi fa
da sé fa per tre.
Quali sono i musicisti in Italia ed in giro per il mondo ai
quali vi sentite piu prossimi da un punto di vista musicale?
Parlando di riferimenti posso citare alcuni gruppi metal:
Opeth, Katatonia, Meshuggah, Dark Tranquillity, At The Gates, Dissection.
Per quel che riguarda un certo modo di fare musica estrema
con strumenti a fiato, posso citare ZU e Jerseyband.
Ho visto che avete collaborato a diversi progetti di Enrico
Gabrielli le vostre frequentazioni sono dettate sia da vicinanza geografica che
da filosofie musicali compatibili o possiamo parlare di vere e proprie affinità
elettive?
Sicuramente non si tratta di vicinanza geografica, Enrico
sta a Milano, noi in Romagna.
Condividiamo certe filosofie e ci troviamo molto bene a lavorare
assieme, ormai da parecchi anni, quindi credo si possa parlare anche di
affinità elettive.
Voi definite la vs. musica hard brass rock considerate la vs. esperienza simile,
ovviamente con presupposti diversi, a quella degli Apocalyptica (band
finlandese) che hanno iniziato suonando hard rock con i violoncelli?
Preferiamo definirci Heavy Brass Metal, l'Hard Rock non
sempre ci appartiene...
Sicuramente una qualche similitudine con gli Apocalyptica
c'è. Noi però non siamo partiti dalle cover e abbiamo un approccio più estremo.
Mi sembra che l’improvvisazione non abbia nessun ruolo nella
vostra musica dal vivo o sbaglio?
Non sbagli.
L'improvvisazione ha un ruolo molto marginale, quasi nullo.
Come nascono le vostre composizioni?
Sono io a scrivere i pezzi partendo dalle parti per tromba e
trombone con le indicazioni generali per la batteria. In sala prove limiamo e
affiliamo. È un processo un po' alla vecchia, ma molto veloce.
Nei vs. tour in giro per l’Italia avete vissuto delle
situazioni in cui il vs. impatto musicale ha pienamente raggiunto l’obiettivo?
Avete suonato anche all’estero?
Il nostro impatto musicale ha quasi sempre raggiunto
l'obiettivo. La cosa straordinaria è che questo è successo nei festival Metal,
nei festival Buskers, nei festival Jazz, nei locali alternativi e nei locali
che fanno musica pop. La nostra musica è molto trasversale!
Abbiamo fatto alcune date all'estero in Svizzera, Germania e
Austria e abbiamo in programma di suonare molto in Europa per il prossimo tour.
Staremo a vedere!
Il vs. batterista oltre a sostenere la ritmica, cosa non da
poco, si sente anche solista?
In realtà non molto, anche se è l'unico ad avere un po' di
libertà in più. Chiederò a lui... (ahah)
Avete altri progetti in corso?
Relativamente ad Ottone Pesante abbiamo molti progetti,
primo fra tutti un disco in uscita a breve.
Ci sono molti percorsi da affrontare con la nostra musica e
cercheremo di farlo.
Cosa ne pensate della scena musicale “alternativa” in Italia
in questo momento, e soprattutto vi considerate parte di essa?
Ci sentiamo parte della scena “alternativa” italiana al 100%
e credo ci siano moltissimi gruppi validi che stanno facendo bene anche
all'estero. In questi mesi di tour abbiamo avuto modo di conoscere moltissime realtà e non parlo solo
di band, ma anche di festival, organizzazioni, associazioni, locali, ecc.. che
fanno ben sperare per il futuro.
Fracture nasce dal mio incontro casuale con Luca Pissavini nel 2010 durante una prova fatta insieme anche ad altri musicisti per entrare a far parte di un gruppo che si chiamava Nickelodeon…Luca poi ne ha fatto parte per qualche tempo, io no.
Il nome riporta alla frattura rispetto a qualcosa o ogni riferimento è puramente casuale?
Veramente il riferimento originale era al titolo del brano dei King Crimson “Fracture” ma effettivamente può essere letta anche nel modo che hai detto tu.
La vs. musica è totalmente improvvisata?
Non proprio totalmente, nel senso che per ogni concerto io preparo una scaletta di circa 6 -7 brani con titoli che descrivono solo l’atmosfera musicale da ricreare, per diversificare….ma poi ovviamente tutto può cambiare mentre si suona.
Il pezzo “Lodi” che si trova in OOS 3 è totalmente frutto di improvvisazione o si basa su una struttura precostituita ?
Quella è un’improvvisazione pura, perché ricordo che nella scaletta avevo scritto “nessuna indicazione”…
Fino ad ora avete prodotto 2 CDr che sono usciti sull’etichetta “setola di maiale” cosa mi puoi dire del vs. rapporto con questa etichetta?
Ha stampato i nostri due CDr e di conseguenza siamo nel loro catalogo che comprende molta musica non convenzionale, in certi casi anche interessante….tutto qui.
Il primo album è in studio mentre il secondo è dal vivo come pure il pezzo della compilation, è quindi la dimensione live quella in cui vi sentite di piu a vs. agio?
Ci sentiamo bene in entrambe, certamente in studio si possono curare meglio i suoni e la situazione è più rilassata ma suonare dal vivo è sempre un’esperienza unica e irripetibile.
Che fine ha fatto Andrea Quattrini che suonava la batteria nel primo album?
Non era più interessato al nostro progetto d’improvvisazione, con nostro grande dispiacere perché è davvero un ottimo batterista.
Tutti i membri del gruppo sono impegnati in molteplici attività come trovate il tempo di fare musica assieme?
Ci troviamo “fisicamente” soltanto per i concerti o per registrare, tutto il resto avviene via mail o col telefono; io e Luca abbiamo comunque altre occasioni per vederci perché da quando ci conosciamo mi è sempre stato di grande aiuto sia tecnico che morale per i miei ultimi progetti solistici.
Comunque io sono l’unico ad avere un lavoro completamente estraneo al mondo musicale e quindi ho anche più tempo libero di Luca e Ferdinando Faraò, il nostro attuale batterista.
Loro sono musicisti di professione.
Ho visto molti dei vs. ultimi concerti che si sono svolti nelle situazioni piu diverse : qual è la dimensione live che vi ha maggiormente soddisfatto?
Personalmente penso che il nostro ultimo concerto dello scorso anno all’interno della rassegna Novara Jazz sia stato il più soddisfacente dal punto di vista musicale.
Purtroppo, come succede in queste situazioni, non è stato registrato…
Le vostre esperienze in altri gruppi e situazioni influenzano l’evoluzione della musica del gruppo o vengono lasciate fuori dalla porta?
Tante cose m’influenzano, non solo la musica…il cinema, i libri, la pittura ma anche cose più semplici come la vita di tutti i giorni e la sua routine hanno un’influenza sulla musica.
Anche il mio cane Tappo m’influenza molto !
C’è qualche gruppo in giro per il mondo con cui condividete certe affinità?
Probabilmente i Massacre anche se loro sono molto ma molto più duri di noi !
Cosa pensate dell’attuale scena milanese di cui fate parte ?
Effettivamente si muovono molte cose in quella scena musicale, il problema è la dispersione…sarebbe bello riuscire a trovare qui a Milano un posto, come a Londra può essere il Cafè Oto, dove la programmazione musicale è dedicata esclusivamente alle musiche non convenzionali, siano esse jazz, rock e pop.
Quali sono i vs. progetti futuri?
Sicuramente suonare dal vivo più spesso e in occasioni ad hoc, se possibile.
Da qualche parte ho letto che il gruppo nasce nel 1990 dal sodalizio tuo e di Gino quale sono state le vs. esperienze precedenti e quale ò la vs. formazione musicale?
Entrambi avevamo alle spalle delle esperienze in gruppi rock anche se quel mondo ci andava stretto. Buona l’energia, ma cercavamo altro. Stimoli e suoni diversi. Cosi la Scuola di Paleografia Musicale di Cremona per Gino, i corsi di perfezionamento in improvvisazione jazzistica con G. Gaslini e la scuola di Musicoterapia di Assisi e Milano per me. E cosi da tastiere e chitarra elettrica siam passati a studiare oboe, corno francese, percussioni e… elettronica.
A parte voi due qual è la formazione attuale del gruppo? Ho visto che ci sono musicisti come Gianpaolo Verga che hanno costantemente accompagnato il vs. percorso.
La formazione dipende molto dal tipo di progetto. Gianpaolo effettivamente ci accompagna al violino da piu di venti anni su diversi progetti. In questi anni stiamo lavorando con Enya Idda ( azioni rituali, partiture sensoriali, ambientazione degli spazi..) ed Afra Crudo (canto etnico e danza immobile) negli sleeping concert. Su altri progetti collaboriamo con Mariolina zitta (musica naturale), Lorenzo Pierobon e Alberto Guccione (canto armonico).
Il vs. gruppo è nato in un periodo in cui molti gruppi post industriali avevano scelto un cammino esoterico e ritualistico vi sentite vicini a quel movimento o rivendicate una strada lontana da ogni tipo di influenza contingente?
Il cammino esoterico ci attrae molto, ma non sentiamo di appartenere al movimento di cui parli. E’ una coincidenza. Per caso abbiamo letto R. Guenon e per caso sono accadute delle cose….
Da dove nasce il nome Enten Hitti ha qualcosa a che vedere con l’orientalista Philip Kuri Hitti?
Ah ah. Queste è una vecchia storia. Tanti anni fa (poco oltre il punk) avevamo un nome “ I ti purgo” contratto in “Ittipurgo”. Poi abbiamo aggiunto una “H” forse perché inconsapevolmente attratti dalla misteriosa civiltà Hittita. Poi, dopo aver letto il testo filosofico “Enten Eller” di S. Kierkegaard, è uscito Enten Hitti. Suonava bene, senza pensarci tanto. Eppure senza cercare c’era tutto. La connessione fra le atmosfere nordiche e il sud e l’est del mondo. La tensione fra estetica ed etica…
Ho anche letto che avete collaborato con Walter Maioli, fondatore e anima degli Aktuala e con Vincenzo Zitello vi sentite in qualche modo successori di gruppi come appunto gli Aktuala, i Nadma gli Zeit o i Futuro Antico?
Walter Maioli l’avevo conosciuto alla scuola di musicoterapia poi ci siamo incontrati diverse volte nelle grotte di Toirano e ai Simposi di Arte preistorica e tribale in Val Camonica. La linea di Art of primitive Sounds ha avuto una grande suggestione e in qualche modo, senza volerlo, alcune delle nostre cose sono partono da suggestioni dei gruppi che hai citato.
Avete collaborato con artisti molto diversi tra loro Sigillum S , Alio Die, Battiato,CSI, Officine Schwartz e appunto Walter Maioli oltre a vari musicisti etnici in giro per il mondo a chi vi considerate musicalmente piu vicini?
Ciascuno dei nomi che hai citato rappresenta un aspetto del nostro fare musica. Siamo vicini alle atmosfere meditative di droni e suoni naturali cosi come siamo vicini a certa elettronica o certe sonorità post industriali, cosi come siamo vicini al gusto per la melodia. Sono aspetti diversi che sorgono in momenti diversi delle nostre vite. Alcune volte, poco prima di spegnere la luce, ci capita di partorire canzoni che stanno a metà fra Nick Drake e Claudio Lolli. Cosi come altre volte escono brani ipnotici che potrebbero far venire in mente Third Ear Band, Penguin o Aktuala e cosi via…Quello che in qualche modo resta come cifra della nostra musica è una certa ariosità, un atmosfera solitaria, desertica, minimale sia che facciamo elettronica, etno-ambient, o canzoni di due accordi…
Il vs. fare musica può essere considerato parte di un percorso di scoperta a 360 gradi o è l’elemento generatore delle vostre curiosità?
Si certamente il fare musica è parte di un percorso piu ampio. Ci attrae il teatro, la danza, la letteratura, la performance e qualsiasi forma creativa che sia un buon veicolo di trasformazione personale. Certo la musica è stata una delle prime passioni. Credo che in quell’età bizzarra fra i 15 e i 20 anni ciascuno trova un veicolo per esprimere le sua angosce e i suoi sogni. La musica per noi è stata qualcosa del genere…
Quale importanza ha la parte concettuale nelle vs. performance dal vivo (installazioni, concerti nel buio, sleeping concerts, poesia sonora e performance teatrali) e non sentite la mancanza di questo “contorno” nelle vs. uscite discografiche?
Beh credo che si sia capito ormai che le nostre performance quasi sempre sono qualcosa di molto articolato e che prevedono oltre ad un canovaccio sonoro anche un canovaccio performativo , gestuale, sensoriale e concettuale rigoroso. In questo senso il disco testimonia solo una parte di quello che facciamo. Il DVD certo potrebbe rendere visibile le azioni, ma manca comunque tutta una parte sottile fatta di odori, atmosfere, sensazioni tattili che non sono riproducibili tecnicamente.
La ricerca su strumenti tradizionali ed elettronici che fa parte del vs. bagaglio di curiosità non vi ha mai portati all’esigenza di concepire ed eventualmente costruire nuovi strumenti?
Si certo. Abbiamo costruito vari litofoni con lastre di pietra serpentina trovate fra il materiale di scarto delle cave della Val Malenco. O vari tipi di sonagli con unghie, vetri, lumache, sugheri, o con oggetti metallici arrugginiti trovati sulle spiagge dopo le mareggiate d’ inverno. E poi flauti d’osso, conchiglie tromba, zucche sonanti. In cantina c’è ancora uno strano strumento a fiato fatto con il teschio di un mulo…
Quale ruolo ha l’improvvisazione nella vs. musica?
Totale! Quasi tutti i brani nascono da improvvisazioni. Poi vengono rielaborati e fissati. Comunque anche quando vengono rifatti dal vivo partiamo da un canovaccio. E’ difficile che un brano venga rifatto esattamente allo stesso modo… questo è anche un limite… alcune cose vanno perse. Per sempre.
Vi considerate piu musicisti , compositori o semplicemente artisti che usano diverse modalità espressive?
La seconda.
Delle vs. uscite discografiche quale considerate la piu riuscite e quale la meno?
Non saprei… Nostalgicamente dico che “Giant clowns of the solar world” pur essendo del ‘96 è un disco ancora straordinariamente attuale ed arioso. Poi ci sono stati dischi che forse non rifaremmo. “Musica Humana” del 1999 e che per coincidenza viene ristampato da Lizard a marzo 2016 ci sembrava un po’ datato. Riascoltandolo oggi però ha dentro molta vita, forse con delle ingenuità, ma con molta vita…
Dal 2000 le vs produzioni sono diventate meno frequenti da cosa dipende?
Dal 2000 al 2010 abbiamo fatto tanto in altri ambiti. Teatro, danza, viaggi, e qualche turbamento emotivo…E’ stato utile e come se molto materiale si fosse sedimentato lasciandosi il tempo di uscire senza affanno… poi dal 2010 in poi è riapparso.
Avete parzialmente prodotto il vs. ultimo CD con un finanziamento tramite internet come considerate l’ esperienza e la ripeterete in futuro?
“Fino alla fine della notte” in parte è stato prodotto con una campagna di fundraising, ma l’esperienza non ci è sembrata molto interessante. Le persone che hanno contribuito erano quasi tutti nostri amici o conoscenti. Sarebbe servita una comunicazione/promozione piu forte da parte del portale che abbiamo usato. E poi quest’ ansia del tempo che scade. Bisogna arrivare a tutti i costi all’obiettivo entro 30 giorni. No non credo che ripeteremo la cosa…
Dopo l’uscita del CD “Fino alla fine della notte” quali sono i vs. progetti futuri?
Come dicevo prima a marzo uscirà la ristampa di “Musica humana” disco legato alla nostra esperienza col Consorzio Produttori Indipendenti. Probabilmente nel 2017 uscirà un'altra ristampa di “ A tutti gli uragani che ci passarono accanto” il disco piu vicino alla forma canzone che abbiamo fatto. Nei prossimi mesi inizieremo a lavorare per il nuovo disco “ Via lattea”. Sarà un disco alla ricerca del “femminile” arcaico. Con tanti ospiti. Ma ora è presto per parlarne… Dal vivo metteremo in scena “Labyrinthos” un rituale sonoro di spaesamento e rinascita. Piu un atto psicomagico sulla scia di Jodorowsky che unospettacolo.
Quale è la filosofia di vita degli Eternal Zio se ne esiste una comune?
Non credo ne esista una comune. Ci sono cose che ci piace fare insieme, c'è una forte complicità e condivisione. Alcuni di noi hanno convissuto, ci conosciamo e frequentiamo intensamente da tempo, ma non credo si possa sintetizzare tutto ciò in una filosofia di vita comune. Potremmo, forse, ritrovarci in un approccio comune alle cose, ealla vita, che definirei punk. Ci piacciono il paradosso e le idee radicali.
Cosa vi ha spinti a fare musica e quali sono le vostre fonti di ispirazione?
Parliamo ovviamente solo di Eternal Zio, altrimenti ci sarebbe da raccontare una storia per ciascuno di noi. Eternal Zio nasce perché tre di noi vivevano nella stessa casa, Ca' Blasè, dove facevamo anche concerti. A un certo punto ci siam ritrovati in casa un violino, una ghironda, degli organetti. Suonandoli ne è nato un concerto casalingo a nome Eternal Trio. Poi si è aggiunto un quarto elemento e abbiamo scelto in nome Eternal Zio. Non avevamo la minima idea di quello che stavamo facendo e non ascoltavamo musiche simili a quelle che stavamo suonando.
Poi col tempo la formazione è mutata, l'inconsapevolezza iniziale si è un minimo strutturata, e ora Eternal Zio è uno dei figli di quella esperienza.
La scena musicale italiana “alternativa” ha dato notevoli segni di risveglio negli ultimi anni vi sentite parte di questo movimento? Avete buone relazioni con qualcuno ?
Si è parlato di “italian occult psychedelia”, si è divertente. E' normale inventarsi etichette, scene, nomi, filoni. Ai giornalisti serve per creare una storia, una narrazione, ai musicisti per sentirsi meno soli. Poi, a volte ci si azzecca, altre volte no. Le scene per come le abbiamo conosciute fino a una quindicina di anni fa non esistono più, esiste la rete. Buone relazioni si, direi con tutti quelli che abbiamo incrociato in questi anni. Con alcuni poi si è sviluppato un rapporto fraterno, ad esempio con gli How much wood would a woodchuck chuck if a woodchuck could chuck wood? o con Above the Tree, Be My Delay, Donato Epiro, Lepers.
Vi sentite piu musicisti o non musicisti?
Ci piace suonare, fino ad oggi non ne abbiamo potuto fare a meno. Quindi si, siamo un pochino musicisti, ma non facciamo i musicisti.
Quali sono le fasi della nascita di un nuovo pezzo della vs. musica?
Improvvisazione. Quando vogliamo registrare ci mettiamo a improvvisare, registriamo, riascoltiamo e tagliamo le parti che ci convincono di più. Anche i live sono sempre improvvisazioni.
Can, Lard Free, LAFMS, Smegma, Faust, No Neck Blues Band, Pelt, Sunburned Hand of the Man Tasaday vi sentite affini a qualcuno di questi gruppi?
Ecco, i Pelt ad esempio sono stati una scoperta recente, grazie a Gher degli How much... e quando li abbiamo sentiti abbiam pensato “merda...ma questi siamo noi”. Noi inteso come I primi Eternal Zio, quelli con violino e ghironda in primo piano.
I gruppi che hai citato li conosciamo, ci piacciono, ma non sono tra le cose che più ci fanno impazzire.
Come si svolgono i vs. concerti dal vivo?
Come dicevamo sopra sono al 90% improvvisazione, che poi nei tour trova una suo ciclicità in alcune parti, ma sempre improvvisazione resta. Ci piace stare più possibile vicini a chi ci ascolta. Se possiamo scegliere, preferiamo suonare un po' fatti che totalmente sobri.
Qual è stata la migliore situazione “live” che avete vissuto?
Tutte :)
Se proprio dobbiamo scegliere, alla Cripta a Torino, in Torchiera a Milano, alla sinagoga a Ivrea, a Zurigo, un festival in montagna a Rovereto… ma anche l'ultimo concerto qualche settimana fa alla casa occupata di via Gorizia a Milano è stato gran figo. E poi tutti i live fatti dai fratelli di Hybrida a Udine e dintorni.
Ho letto che gestite il locale Ca’ Blasé nella profonda Brianza mi potete raccontare qualcosa di questa esperienza? Questo vi ha arricchiti da un punto di vista musicale?
Ca' Blasè non è un locale, era casa nostra. Ci vivevano ¾ di Eternal Zio. Facevamo concerti in casa, era una situazione molto aperta all'esterno e agli amici. Sono stati cinque anni fantastici. Stare troppo fermi in un posto però ti ammazza, ora ci siamo trasferiti ma continuiamo a fare concerti a Milano come Ca' Blasè: casa diffusa ovunque.
Maurizio Abate è un membro effettivo del gruppo o un amico che ogni tanto collabora con voi?
E' un amico fraterno e parte fondante di Eternal Zio. Ora è molto impegnato con altri progetti e non sta suonando con noi, ma in futuro chissà.
Avete altri interessi artistici oltre la musica?
Riot e mondi paralleli.
Potete dirmi qualcosa in piu su “Sirchiettone” il pezzo della compilation?
Uhmm....non c'è molto da aggiungere alla musica :)
Quali sono i vs. progetti futuri?
Capire se c'è una strada e una direzione da percorrere, musicalmente parlando. Noi siamo in movimento, vediamo.