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giovedì 31 marzo 2016

Intervista con ROBERTO MAGGIONI (ETERNAL ZIO)






Quale è la filosofia di vita degli Eternal Zio se ne esiste una comune?

Non credo ne esista una comune. Ci sono cose che ci piace fare insieme, c'è una forte complicità e condivisione. Alcuni di noi hanno convissuto, ci conosciamo e frequentiamo intensamente da tempo, ma non credo si possa sintetizzare tutto ciò in una filosofia di vita comune. Potremmo, forse, ritrovarci in un approccio comune alle cose, ealla vita, che definirei punk. Ci piacciono il paradosso e le idee radicali.




Cosa vi ha spinti a fare musica e quali sono le vostre fonti di ispirazione?

Parliamo ovviamente solo di Eternal Zio, altrimenti ci sarebbe da raccontare una storia per ciascuno di noi. Eternal Zio nasce perché tre di noi vivevano nella stessa casa, Ca' Blasè, dove facevamo anche concerti. A un certo punto ci siam ritrovati in casa un violino, una ghironda, degli organetti. Suonandoli ne è nato un concerto casalingo a nome Eternal Trio. Poi si è aggiunto un quarto elemento e abbiamo scelto in nome Eternal Zio. Non avevamo la minima idea di quello che stavamo facendo e non ascoltavamo musiche simili a quelle che stavamo suonando.
Poi col tempo la formazione è mutata, l'inconsapevolezza iniziale si è un minimo strutturata, e ora Eternal Zio è uno dei figli di quella esperienza.








La scena musicale italiana “alternativa” ha dato notevoli segni di risveglio negli ultimi anni vi sentite parte di questo movimento? Avete buone relazioni con qualcuno ?

Si è parlato di “italian occult psychedelia”, si è divertente. E' normale inventarsi etichette, scene, nomi, filoni. Ai giornalisti serve per creare una storia, una narrazione, ai musicisti per sentirsi meno soli. Poi, a volte ci si azzecca, altre volte no. Le scene per come le abbiamo conosciute fino a una quindicina di anni fa non esistono più, esiste la rete. Buone relazioni si, direi con tutti quelli che abbiamo incrociato in questi anni. Con alcuni poi si è sviluppato un rapporto fraterno, ad esempio con gli How much wood would a woodchuck chuck if a woodchuck could chuck wood? o con Above the Tree, Be My Delay, Donato Epiro, Lepers.



Vi sentite piu musicisti o non musicisti?

Ci piace suonare, fino ad oggi non ne abbiamo potuto fare a meno. Quindi si, siamo un pochino musicisti, ma non facciamo i musicisti.






Quali sono le fasi della nascita di un nuovo pezzo della vs. musica?

Improvvisazione. Quando vogliamo registrare ci mettiamo a improvvisare, registriamo, riascoltiamo e tagliamo le parti che ci convincono di più. Anche i live sono sempre improvvisazioni.


Can, Lard Free, LAFMS, Smegma, Faust, No Neck Blues Band, Pelt, Sunburned Hand of the Man Tasaday vi sentite affini a qualcuno di questi gruppi?

Ecco, i Pelt ad esempio sono stati una scoperta recente, grazie a Gher degli How much... e quando li abbiamo sentiti abbiam pensato “merda...ma questi siamo noi”. Noi inteso come I primi Eternal Zio, quelli con violino e ghironda in primo piano.
I gruppi che hai citato li conosciamo, ci piacciono, ma non sono tra le cose che più ci fanno impazzire.






Come si svolgono i vs. concerti dal vivo?

Come dicevamo sopra sono al 90% improvvisazione, che poi nei tour trova una suo ciclicità in alcune parti, ma sempre improvvisazione resta. Ci piace stare più possibile vicini a chi ci ascolta. Se possiamo scegliere, preferiamo suonare un po' fatti che totalmente sobri.




Qual è stata la migliore situazione “live” che avete vissuto?

Tutte :)
Se proprio dobbiamo scegliere, alla Cripta a Torino, in Torchiera a Milano, alla sinagoga a Ivrea, a Zurigo, un festival in montagna a Rovereto… ma anche l'ultimo concerto qualche settimana fa alla casa occupata di via Gorizia a Milano è stato gran figo. E poi tutti i live fatti dai fratelli di Hybrida a Udine e dintorni.








Ho letto che gestite il locale Ca’ Blasé nella profonda Brianza mi potete raccontare qualcosa di questa esperienza? Questo vi ha arricchiti da un punto di vista musicale?

Ca' Blasè non è un locale, era casa nostra. Ci vivevano ¾ di Eternal Zio. Facevamo concerti in casa, era una situazione molto aperta all'esterno e agli amici. Sono stati cinque anni fantastici. Stare troppo fermi in un posto però ti ammazza, ora ci siamo trasferiti ma continuiamo a fare concerti a Milano come Ca' Blasè: casa diffusa ovunque.





Maurizio Abate è un membro effettivo del gruppo o un amico che ogni tanto collabora con voi?

E' un amico fraterno e parte fondante di Eternal Zio. Ora è molto impegnato con altri progetti e non sta suonando con noi, ma in futuro chissà.
  

Avete altri interessi artistici oltre la musica?

Riot e mondi paralleli.







Potete dirmi qualcosa in piu su “Sirchiettone” il pezzo della compilation?

Uhmm....non c'è molto da aggiungere alla musica :)

  
Quali sono i vs. progetti futuri?


Capire se c'è una strada e una direzione da percorrere, musicalmente parlando. Noi siamo in movimento, vediamo. 





ALCUNI VIDEO







Intervista con ANDREA FACCIOLI e STEFANO ROVEDA (Å)


























Qual è lo stato attuale del progetto Å ? Provate regolarmente?
Stefano: E’ un progetto vivo ma attualmente in sedimentazione, non esistono prove regolari.

Mi avete detto  che avete un disco in gestazione da sette anni, non avete mai pensato di auto-produrlo? I brani si sono modificati nel frattempo?

Stefano: Avendo pronta una grafica meravigliosa ed una etichetta alle spalle non ci è mai venuto in mente di auto produrre il disco. Sicuramente oggi i brani sarebbero diversi essendo noi individui diversi.

Andrea: Sarebbe praticamente quasi tutto pronto, dovrebbe essere solo pubblicato, ma sono tempi difficili per band ed etichette.













Mi raccontate la formazione musicale e le attività dei tre musicisti coinvolti? Mi sembra di aver capito che la vs. vita si muova tra Trento e Verona cosa mi dite della scena musicale dell’area?

Stefano: Sono un musicista classico, questa è la mia professione, la scena trentina non è al momento entusiasmante.

Andrea: Io e Paolo (che ora ha abbandonato il gruppo) , siamo di Verona. Qui c’è sempre qualcosa in movimento alla fine. I locali sono sempre meno e si fa sempre piu fatica a suonare, soprattutto se proponi un certo genere. Io da qualche anno sono coinvolto come musicista in diversi progetti, Cisco e Le Luci Della Centrale Elettrica, per esempio, ed il mio progetto strumentale e solista Cabeki. Anche per questi ns. impegni gli Å hanno perso un po’ la nostra attenzione. Ma sulla carta esistiamo ancora.









Come vi ponete dopo 9 anni rispetto al vs. primo ed unico disco? Avete nel frattempo registrato del nuovo materiale?

Stefano: Abbiamo tutto il materiale del secondo disco ed il materiale scartato. Il primo disco è frutto di un momento in cui le energie erano ad un punto molto alto ma il materiale del secondo forse è piu interessante e maturo.


Io vi ho visto in occasione del concerto di Tony Conrad a Milano. Considerando che i Faust sono uno dei vs. gruppi preferiti vi ha fatto piacere incontrare e suonare con Tony?

Stefano: L’hai anticipato tu come non entusiasmarsi al fianco di una leggenda.
Andrea: Poi è un personaggio divertente e disponibile. Con noi si pose in modo naturale e coinvolto… sembravamo veramente una nuova band. In piu con noi c’era l’amico batterista Andrea Belfi, il che ha impreziosito il tutto notevolmente.

Considerando che uno di voi è di formazione classica, come nascono i vs. pezzi ? Da improvvisazioni o sulla carta?

Stefano: Nascono dal confronto verbale, dal proporsi un’idea ed uno scenario, dall’ascoltarsi ma non c’è nulla di scritto.







Recentemente sono nati in Italia molti gruppi cosiddetti “psichedelici” che si rifanno al krautrock degli anni 70’ vi sentite affini a loro o pensate che il vs. percorso sia molto diverso?

Stefano: Personalmente penso che il nostro percorso sia stato diverso ma con ciò non necessariamente migliore.
Andrea: Diciamo che noi non ci siamo mai detti “ facciamola alla Can o alla Faust”, il nostro è sempre stato un approccio creativo non di maniera.


In un periodo in cui è molto difficile organizzare delle date come va la vs. attività concertistica?

Stefano: Personalmente mi muovo ultimamente solo con la musica classica e antica ed essendo musica accettata dalle istituzioni e dalla società gode di un certo seguito e di un certo numero di concerti.
Andrea: Come dicevo prima potrebbe andare peggio, si fa fatica ma ci si muove e c’è sempre un interesse di base , sia da parte di chi organizza sia di chi ascolta.









C’è qualche musicista nel mondo o in Italia con cui siete in contatto oltre a l’ottimo Xavier?

Andrea: di musicisti ne conosci sempre molti e anche molto bravi ed interessanti. E’ il bello del nostro lavoro.








Quale sarebbe il vs. desiderio piu grande per il futuro del vs. gruppo?

Stefano: Sicuramente fare uscire il disco, e di conseguenza promuoverlo adeguatamente.

Volete dire qualcosa sul vostro pezzo “Primo”  della compilation OOS3?

Stefano: Un ottimo pezzo noise-pop (scherzo)

Andrea: E nato da una impro di me e Stefano poi arrangiata in corso d’opera con l’aggiunta di batterie suonate da entrambi in contemporanea e  loop noise/orchestrali. Molto divertente ma intenso.

Sito di Andrea Faccioli